Dal 29 al 31 maggio i bachi da seta tornano in Villa Saraceno
Ampio spazio alla seta 100% Made in Italy durante l’iniziativa promossa da The Landmark Trust con l’obiettivo di riportare l’attenzione al mondo della seta e alla gelsibachicoltura.
Ampio spazio alla seta 100% Made in Italy durante l’iniziativa promossa da The Landmark Trust con l’obiettivo di riportare l’attenzione al mondo della seta e alla gelsibachicoltura.
Grazie al supporto della Regione del Veneto si è costituito il primo Gruppo Operativo sulla Sericoltura in Italia
Cresce la domanda di seta 100% Made in Italy Diventa sempre più forte l’intesa tra gelsibachicoltori e aziende che da tempo si stanno dedicando al ripristino di una filiera serica di qualità, etica e sostenibile, uniti dall’interesse per bozzoli di seta italiani tracciati e certificati.
“Veneto Night Padova”, 29 settembre 2017 dalle 17.00 alle 24.00 Anche quest’anno è stata celebrata la “Notte europea dei ricercatori”, l’evento europeo dedicato alla ricerca scientifica, per favorire il dibattito e lo scambio tra scienza e società sui temi attuali. In tutta Italia si sono svolti degli eventi dedicati all’iniziativa, alcuni dei quali organizzati dal CREA-AA di Padova, in collaborazione con l’Università di Padova e con il Museo vivente degli insetti “Esapolis”. Nella sede del Museo Esapolis sono stati allestiti dei percorsi all’insegna della sostenibilità, per grandi e piccoli, che hanno accolto più di 200 visitatori: stand per scoprire ricette e preparazioni gastronomiche a base di insetti e per conoscere le specie che potrebbero essere allevate in futuro e le proprietà nutrizionali delle principali specie di insetti edibili. Esperti hanno risposto alle domande del pubblico. stand con bachi da seta e loro prodotti, cartelloni e depliant per illustrare e toccare con mano ciò che viene prodotto grazie all’economia circolare. stand sul Suolo vivente: per parlare di come favorire il micromegamondo che vive nei suoli per …
D’orica è un atelier orafo unico nel suo genere ove maestria e sensibilità sono elementi fondamentali. Una visione etica fondata nel rispetto e nella trasparenza, competenze umane e risorse del territorio italiano si uniscono per creare gioielli unici di grande personalità e di riconoscibile bellezza. Nata in una nicchia del distretto orafo ed argentiero di Vicenza, continua a svolgere in questa area tutte le fasi del proprio processo produttivo. Nel 1989 nascono i primi gioielli firmati D’orica, che sono realizzati partendo da una sequenza di elementi sferici, un’idea creativa ed innovativa che si discosta completamente dalle tradizionali tecniche di lavorazione del settore orafo. Perfetto equilibrio fra contemporaneità e tradizione, D’orica riscuote da subito grande consenso nel panorama internazionale. Nel corso degli anni, l’Azienda ha supportato con importanti investimenti l’innovazione e lo sviluppo continuo di progetti e nuovi prodotti. La visione, i pensieri e le azioni hanno creato una vera e propria “filosofia D’orica”. Rispetto e valorizzazione delle persone, riduzione degli sprechi, cura ed attenzione per il dettaglio ci permettono oggi di raggiungere l’eccellenza e la …
2014 Questa storia nasce in un pomeriggio piovoso dell’estate del 2014 a Pove del Grappa (VI). I coniugi Zonta rimangono in casa a causa del maltempo e, nella tranquillità delle mura domestiche, prende forma una curiosa intuizione: “E se facessimo gioielli in seta e oro?” Ad ispirarli è la Samia Cynthia, una falena annoverata tra quelle produttrici del prezioso filo di seta e che – per caso o per destino – era stata ritrovata qualche anno prima durante la costruzione della loro nuova casa. Daniela Raccanello, designer di D’orica, libera la sua creatività e si mette subito all’opera, realizzando un primo prototipo del gioiello. Ma in D’orica è d’obbligo il made in Italy e quindi… solo seta 100% italiana. Una rapida ricerca nel web li conduce a Fernando Pellizzari, ex presidente dell’Associazione dei bachicoltori italiani, che li invita a contattare Silvia Cappellozza, responsabile dell’attuale CREA-AA Agricoltura e Ambiente laboratorio di Padova (ex CREA-API Unità di Ricerca per l’Apicoltura e la Bachicoltura). Con una punta di amarezza, Silvia confida loro che la seta non viene più prodotta …