Il baco da seta (Bombyx mori) è una specie appartenente all’ordine Lepidoptera, selezionata per millenni allo scopo di produrre seta. In natura non potrebbe più vivere ed è completamente dipendente dall’uomo per la propria sopravvivenza. Si pensa che l’antenato selvatico del baco da seta sia Bombyx mandarina, ancora presente in alcune zone dell’Asia allo stato selvatico, ma che produce un bozzolo assai scarso di seta. Durante il suo ciclo vitale il baco da seta compie una metamorfosi completa, passando per differenti fasi evolutive: uovo, larva, crisalide e falena (farfalla notturna).
La denominazione seme-bachi è tradizionalmente usata per indicare le uova del baco da seta. Le uova del baco da seta utilizzate per fini commerciali sono ibride e devono essere sottoposte a stretti controlli sanitari per evitare la trasmissione di malattie ereditarie dalla farfalla madre alla discendenza; per questo motivo, la riproduzione delle uova è materia da specialisti e deve essere compiuta in centri specializzati e autorizzati. L’unità di misura del seme bachi è il telaino, che equivale a 20.000 uova.
L’allevamento del baco da seta presenta delle indubbie difficoltà, sia di tipo gestionale che in termini di impegno di tempo e di spazio dedicato. Diventa quindi indispensabile acquisire le competenze tecniche che permetteranno un allevamento efficiente e razionale e una prontezza nell’individuazione di eventuali problematiche. Per ottenere tali competenze è possibile, oltre a leggere testi specializzati, seguire i seminari che periodicamente vengono organizzati da enti pubblici e privati.
Per chi vuole iniziare ex-novo l’attività, consigliamo di contattarci via e-mail, per richiedere informazioni in merito agli incontri informativi che vengono periodicamente svolti e per essere messi in contatto con la rete di imprese agricole “Bachicoltura Setica”, che aderiscono ad un disciplinare di produzione e sono soggette ad un controllo costante sulla tracciabilità del prodotto (affidato ad un Ente terzo), a garanzia di una filiera 100% italiana.
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Il bozzolo del baco da seta viene attualmente indirizzato a scopi diversi. Il prezzo corrisposto all’allevatore dipende, quindi, dall’utilizzo finale, che, a sua volta è determinato dalla qualità del materiale prodotto. Per questo motivo è strettamente necessario pianificare l’allevamento, in accordo con le industrie che provvederanno al ritiro. Lo sforzo che è in corso con la costituzione della filiera “La Via Etica della Seta” è quello di riunire in un’unica piattaforma associativa e contrattuale agricoltori e utilizzatori, per riconoscere a tutti il giusto prezzo per il lavoro compiuto. Questo è uno dei motivi per cui la filiera è denominata “etica”. Il prezzo del bozzolo, perciò, non si conosce a priori, ma viene stabilito per ogni stagione produttiva, tenendo conto di esigenze specifiche e anche di fattori esterni, quali il mercato internazionale della seta, il trend della domanda industriale, gli eventuali contributi alla produzione.
Il bozzolo prodotto dagli agricoltori può essere conservato per un tempo limitato (circa 14-15 gg) prima che la farfalla esca dal bozzolo, sporcandolo e rendendo il filo di seta non dipanabile. Per questo motivo il bozzolo subisce un processo di essiccazione, che permette la conservabilità dello stesso. Tuttavia bisogna ricordare che l’essiccazione comporta una perdita del peso del bozzolo di circa il 60%. In generale l’agricoltore con azienda di piccola dimensione dovrebbe consociarsi con altri agricoltori per attuare l’essiccazione del bozzolo presso un centro specializzato, mentre le grandi aziende potrebbero dotarsi di essiccatoi propri. Generalmente l’agricoltore viene retribuito sulla base dei kg di prodotto fresco, a patto che la cernita in categorie mercantili, fatta prima dell’essiccazione, sia condotta in maniera corretta.
Il seme-bachi viene prodotto dal CREA-AA Agricoltura e Ambiente, laboratorio di Padova (ex CREA-API Unità di Ricerca per l’Apicoltura e la Bachicoltura), unico centro in Europa occidentale che si occupa di bachicoltura, e che funziona da banca genetica, poichè conserva circa 200 razze di baco da seta e circa 60 varietà di gelso. Viene fornito agli allevatori che hanno già esperienza di conduzione di un allevamento e che possono approvvigionarsi di una sufficiente quantità di foglia che garantisca il sostentamento dei bachi da seta. Se si gode di questi requisiti (numero di gelsi sufficiente per allevare almeno un telaino di seme-bachi, spazio sufficiente per eseguire l’allevamento, esperienza pregressa) si può contattare direttamente il laboratorio di Padova, preferibilmente via e-mail (api@crea.gov.it).
Per chi non avesse tali conoscenze e competenze, consigliamo la lettura di testi specialistici oltre agli articoli di approfondimento presenti nel nostro sito. Per coloro i quali desiderano iniziare ex-novo l’attività, consigliamo di contattarci via e-mail, per richiedere informazioni in merito agli incontri informativi che vengono periodicamente svolti e per essere messi in contatto con la rete di imprese agricole “Bachicoltura Setica”, che aderiscono ad un disciplinare di produzione e sono soggette ad un controllo costante sulla tracciabilità del prodotto (affidato ad un Ente terzo), a garanzia di una filiera 100% italiana.
La bachicoltura è un’arte antica, che s’intreccia con il nostro passato e testimonia come questa fosse una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale, facendo dell’Italia uno dei leader mondiali del settore fino al secondo dopoguerra. Dopo circa 50 anni “La Via Etica della Seta” sta facendo ripartire una filiera che si rivolge ad un mercato di nicchia, che ricerca qualità e vero made in Italy. I presupposti per una ripartenza economica di questo settore ci sono, ma è necessario tener presente che queste attività necessitano di investimenti programmati e tempi di realizzazione adeguati.
L’altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è che diventare bachicoltori richiede studio ed impegno: oltre alla presenza costante durante le fasi di allevamento, è necessario saper coniugare tecniche antiche e procedure moderne, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità della produzione.
La scelta di intraprendere un percorso di questo tipo deve inoltre essere dettata dalla volontà di recuperare un’arte quasi perduta, coinvolgendo persone e luoghi del territorio, passando anche dal ripristino di vecchie strutture, terreni abbandonati e gelseti incolti.
Chi desidera intraprendere questo percorso, può chiedere ulteriori informazioni alla rete di professionisti ed esperti del settore che collaborano con “La Via Etica della Seta” scrivendo a info@setaetica.it
La foglia del gelso è il nutrimento esclusivo dei bachi da seta. Nonostante sia tecnicamente possibile vendere la foglia, questa rappresenta una scelta intelligente solo nel caso in cui si siano già individuati i compratori a cui venderla, ovvero allevatori in zone limitrofe che necessitano di approvvigionamenti integrativi per i propri allevamenti.
In caso contrario, la deperibilità della foglia non consente spedizioni lunghe, e per tal motivo ci si può comunque interrogare sulla fattibilità di avviare un allevamento di baco da seta, le cui dimensioni siano proporzionate alla quantità di foglia disponibile.
E’ possibile comunque comunicare la propria disponibilità al CREA-AA di Padova che, essendo a conoscenza degli allevamenti attivi su territorio nazionale, potrebbe segnalare eventuali compratori nella vostra zona (api@crea.gov.it).
Il CREA-AA Agricoltura e Ambiente, laboratorio di Padova (ex CREA-API Unità di Ricerca per l’Apicoltura e la Bachicoltura) ha sempre collaborato con le scuole, fornendo loro sia il seme-bachi che i bachi stessi, con i quali le insegnanti possono coinvolgere attivamente i bambini nella cura del baco da seta.
Per consentire l’allevamento durante tutto l’anno scolastico, quindi anche nei periodi di riposo vegetativo dei gelsi, da alcuni anni il CREA-AA ha studiato, in collaborazione con Innovhub, Divisione seta un pratico kit, completo di tutte le istruzioni per l’uso, per l’allevamento del baco da seta. Questo kit viene commercializzato da una ditta specializzata, per cui chi desidera affrontare l’allevamento didattico in questa modalità deve sapere che deve sostenere un costo. Il kit prevede l’utilizzo di una dieta sostitutiva della foglia di gelso, progettata e brevettata dalla sede di Padova del CREA-AA.
Per ulteriori informazioni: Tel: 049 620205 – E-mail: api@crea.gov.it