In mostra le opere di Jérémy Gobé al Filatoio di Caraglio (CN)
Ingresso gratuito fino al 7 gennaio 2018
Visite guidate gratuite con la Mediatrice Culturale martedì 26 dicembre e lunedì 07 gennaio, alle ore 16.00
La mostra temporanea TERRA DI SETA dell’artista parigino Jérémy Gobé, composta da una serie d’istallazioni che si ispirano all’antica attività produttiva del Filatoio.
L’opera 400.000 Cocoons, che raffigura una sorta di paesaggio lunare, è stata realizzata ammucchiando ben 230 chili di bozzoli (circa 400.000) forniti da D’orica e dagli allevatori partner del progetto Seta Etica. L’idea dell’artista è di far riflettere sulla durezza di vita delle operaie in filanda, sul lavoro ripetitivo, alienante, tanto da sembrare poco importante: ripetere gli stessi gesti ogni giorno induce a perdere il senso del proprio lavoro.
Svolgendo i 400.000 mila bozzoli però si può arrivare a coprire, con la lunghezza della loro bava, una distanza simile a quella tra terra e luna, che è qualcosa di straordinario; ogni operaia percorreva idealmente questa distanza più volte nell’arco di una vita, per cui, da un’attività semplice, apparentemente poco importante, si ottiene un risultato straordinario.
Anche Torsion richiama la differente gravità della Luna e in questo l’artista vede un paragone con la leggerezza dei bozzoli: l’opera è realizzata torcendo, come i torcitoi torcono il filo, un drappo di seta su se stesso, fino a creare una sorta di piccola luna sospesa, la cui immagine riflessa e frammentata nelle lastre specchianti contribuisce ad accentuarne l’ideale assenza di gravità.
Nelle cinque istallazioni che fanno parte del ciclo Eureka sono, ancora una volta, i drappi di seta – questa volta induriti – i materiali protagonisti per creare sculture che strizzano l’occhio all’arte classica, dove il blocco di marmo veniva levigato a dare il senso della pieghe del tessuto che scivola e asseconda le forme dei morbidi corpi che avvolge. In questi lavori Gobé ha trasformato morbidi tessuti in rigide sculture in cui la seta simula di ricoprire spigolosi poligoni che si richiamano ai solidi platonici.
L’esposizione delle sue opere al Filatoio di Caraglio riafferma il legame che il giovane artista intrattiene con il filo – di seta in questo caso – e le sue estensioni matiéristes.
Le opere di Jérémy Gobé si inseriscono in modo naturale in questo luogo «dove i muri mormorano»: la sua Liberté guidant la laine, opera ormai stabile al Filatoio, fa risuonare l’eco delle lotte… colore rosso, pugni tesi e mani legate, esaltati dalla magia di un arazzo immenso e tentacolare, vero e proprio monumento alla gloria del lavoro di manovali e sognatori, operai e artisti.
Info e materiali: FONDAZIONE FILATOIO ROSSO
Foto: Jérémy Gobé
Per ulteriori informazioni: info@fondazionefilatoio.it – www.filatoiocaraglio.it
da Il Sole 24 Ore